L’AIM, fondato nel 2012, rappresenta il mercato secondario di Borsa Italiana. Trattandosi di un mercato secondario le richieste alle società quotate/quotande da parte di Borsa sono meno stringenti (i dati finanziari sono per esempio richiesti su base semestrale e non trimestrale come sul mercato principale), e quindi il mercato viene considerato anche come una “palestra” per le aziende interessate a sbarcare sul mercato principale, ma attraverso un percorso graduale. Quali sono i requisiti per quotazione AIM e quali i consigli dei partner yourCFO? Scoprilo in questo articolo!
AIM Italia, il segmento dedicato alle PMI
Durante i primi anni di vita il mercato non ha riscosso particolare interesse presso le PMI a cui era rivolta, raggiungendo un numero limitato di società quotate, ampiamente sotto il centinaio (Il corrispondente listino inglese presenta un migliaio di società). Nel corso del 2017 e soprattutto del 2018 c’è stato un certo risveglio dell’interesse da parte delle società, fondamentalmente riconducibile al venire meno dei mezzi tradizionali di finanziamento bancario. Nel corso del 1° semestre 2019 sono sbarcate sul mercato AIM 13 matricole, un numero sicuramente minore rispetto a quanto ci si aspettasse a metà 2018. Sicuramente le turbolenze del mercato a fine 2018 non hanno aiutato, ed infatti le quotazioni si sono concentrate tendenzialmente verso la fine del semestre. Alcune delle società quotate comunque nel corso del semestre hanno fatto registrare rialzi considerevoli nei primi gironi dopo la quotazione, vedasi per esempio il caso eclatante di ELES,(ELES.MI), leader nella produzione di apparecchiature per il test e il controllo dell’affidabilità dei semiconduttori. ELES, sbarcata sul mercato a metà giugno ad un valore per azione pari a 1,9 eur, agli inizi di luglio ha superato i 6 eur per azione. Questo ad ulteriore riprova della difficoltà di definire correttamente il prezzo di collocamento in momenti di forte volatilità sul mercato.
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AIM quotazioni: i nostri suggerimenti
Personalmente mi sento di sconsigliare la quotazione a società che sono alla ricerca di capitali fino a 5 milioni di euro, in quanto, pur essendo le fee di quotazione in parte variabili, la quota fissa dei costi rischia di incidere in modo significativo sulla raccolta, rendendola particolarmente svantaggiosa rispetto a forme alternative. Alleghiamo a titolo di esempio esemplificativo una tabella elaborata dallo Studio Osservatorio IR Top in merito.
La situazione inoltre particolarmente complessa che si è venuta a creare sui mercati, legata al perdurare del clima di incertezza a livello italiano e europeo, sta inoltre rendendo, in questo periodo, particolarmente difficile la raccolta per importi superiori ai 15 milioni di euro. Aziende che puntano quindi a una raccolta complessiva tra i 5 e i 15 milioni di euro possono oggi affacciarsi sul mercato dell’AIM. Mi sento tuttavia di sottolineare un aspetto molto importante e che, secondo me, non viene considerato ai fini della decisione di procedere con una quotazione. Usando una metafora calcistica, quotarsi rappresenta per una società quello che per una società di calcio rappresenta il passaggio ad una categoria superiore, con tutti gli oneri e gli oneri conseguenti. Oneri, fondamentalmente riconducibili a obblighi di tempestività e accuratezza della comunicazione dei dati al mercato, ma che secondo me, sono ampiamente ricompensati dall’impatto sul business che processi più efficienti portano. La quotazione permette inoltre di coinvolgere a più livelli (nella compagine azionaria, nel cda, nel management) figure professionali che altrimenti difficilmente potrebbero essere coinvolte nel progetto, con tutti i benefici connessi. In un mondo sempre più interconnesso e con una propensione all’export molto più marcata di qualche anno fa, il fatto di presentare bilanci certificati e di essere quotati rappresenta inoltre una garanzia molto forte per stakeholders stranieri.
Come quotarsi AIM?
Trattandosi di un “one-shot process”, con costi elevati, è importante coinvolgere fin da subito professionisti che abbiano già effettuato quotazioni sul mercato AIM. Trattandosi inoltre di un processo che impatta principalmente la struttura Finance, questa va correttamente supportata nel breve, ai fini di garantire un veloce processo di quotazione, e nel lungo periodo, in quanto le richieste di natura informativa esterne a cui un’azienda quotata deve rispondere sono notevolmente superiori a quelle necessarie in una società, magari anche di grandi dimensioni, ma a gestione familiare.
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