Molte delle aziende che ho incontrato, a volte anche grandi, delegano la gestione dell’area finanziaria all’ufficio contabilità, spesso non comprendendo che contabilità e finanza sono due funzioni complementari, ma diverse.

Se il contabile deve occuparsi di produrre il “true and fair view” (rappresentazione veritiera e corretta)

dell’azienda, meglio se velocemente,  il ruolo del responsabile della finanza richiede invece di rafforzare le qualità specifiche necessarie per fornire supporto strategico agli amministratori e al top management: è uno specialista che deve monitorare parametri vitali quali, ad esempio,  la liquidità,  l’equilibrio tra mezzi propri e mezzi di terzi e la creazione del valore.

Il contabile è una persona tradizionalmente orientata all’interno, a un’attività di reportistica e di compliance, mentre la finanza richiede ottime doti di comunicazione, relazionali, analisi e visione strategica: tutto molto lontano dal mero concetto della “partita doppia”, rimasto praticamente immutato dalla sua invenzione, nel 1494, da parte di fra Luca Pacioli.

La contabilità è lo strumento di rappresentazione dei fatti aziendali che serve in primis per rispondere ad adempimenti di legge (bilanci, dichiarazioni, obblighi di pubblicità, etc.).e segue schemi consolidati e noti, la finanza è invece, come detto, in continua evoluzione e richiede pertanto un aggiornamento costante sugli strumenti disponibili, delle tecniche e dei sistemi. La contabilità è, per sua natura reattiva, e deve necessariamente ragionare “ex post”, mentre la finanza è proattiva e deve porsi in una prospettiva “ex ante”.

Ogni volta che arrivo in una azienda racconto al top management e ai miei collaboratori quella che i chiamo “la piramide del Finance” (che trovate nell’immagine della pagina) ovvero la rappresentazione di  tutte le attività dell’area finanziaria ordinate del basso verso l’alto, sulla base delle possibilità di creazione di valore per gli azionisti. Noto che la cosa riscuote sempre grande attenzione, segno che la cultura finanziaria delle aziende italiane ha ampi spazi di miglioramento.