“Il capitale circolante (working capital) nella definizione più semplice è dato dalla differenza tra le attività e le passività a breve. Nelle prime rientrano i crediti verso i clienti, il magazzino di prodotti finiti, in lavorazione e le materie prime, gli anticipi ai fornitori. Nel passivo rientrano i debiti verso i fornitori e i dipendenti e quelli tributari ricorrenti. In pratica, tutto ciò che serve a un’impresa per portare avanti l’attività”.
E’ quasi sempre l’investimento più importante dell’azienda, e spesso il più trascurato e meno compreso.
Nella mia esperienza moltissime aziende prestano scarsa attenzione alla gestione dell’investimento in capitale circolante (in particolare nei crediti o nel magazzino), e accumulano così gran parte del valore prodotto in crediti non riscossi o in scorte prodotte, ma non vendute. E’ bene sapere che il capitale circolante, in molti settori, deteriora il suo valore con sorprendente rapidità (si pensi alle scorte di prodotti tecnologici o legati alla moda, o ai crediti inesigibili), lasciando all’azienda poche o nulle possibilità di intervenire a posteriori per sanare la situazione.
In Italia, in particolare, il tema dei crediti è particolarmente rilevante perché gli strumenti a disposizione dell’azienda per recuperare un credito incagliato sono notoriamente poco efficaci. Bisogna pertanto gestire bene il credito a monte, nella fase di affidamento del cliente, per non avere sorprese in seguito.
Anche nel caso poi di situazioni non patologiche di gestione del credito e dei giorni di incasso (DSO), una gestione attiva di quest’area così delicata offre benefici insperati, che sono sintetizzabili per esempio da questo semplice caso numerico dell’azienda A, tipica PMI italiana:
- Fatturato mensile: € 2.200.000 • Fatturato giornaliero: € 100.000
- Fatturato annuale € 26.400.000 • Giorni di incasso medio del credito (DSO): 92 giorni
Un abbassamento di soli 10 giorni di DSO creerebbe cassa disponibile pari a
€ 100.000 x 10 giorni = € 1.000.000
Allo stato attuale, per una PMI, trovare un milione di Euro di finanziamento bancario è un’impresa titanica. Basterebbero invece pochi accorgimenti, e maggiore attenzione al tema dei crediti commerciali per avere un beneficio immediato enorme.