Il piano di cassa è uno dei documenti più importanti, e purtuttavia meno presenti, in moltissime aziende italiane. Questo è per molti versi sorprendente perché la cassa – intesa come le disponibilità finanziarie liquide –   è l’elemento cruciale di ogni gestione aziendale: le aziende prosperano o falliscono per motivi di cassa. Basti osservare che anche i manuali definiscono lo stato di insolvenza come: “la situazione in cui un soggetto economico, solitamente un imprenditore commerciale, non è in grado di onorare regolarmente, con mezzi normali di pagamento, le obbligazioni assunte alle scadenze pattuite”

Cash is king” dicono gli americani, “la cassa è il re”, nel senso che comanda la dinamica aziendale. Forse ancor più esplicito è il motto che un amico, direttore generale di un fondo di private equity fece scrivere sulla parete dell’ufficio dell’amministratore delegato di una società partecipata:

 “Revenue is vanity, profit is sanity, cash is your reality”

(traduzione: “Il fatturato è vanità, il profitto è salute, la cassa è tua realtà”)

Il piano di cassa è certamente uno dei documenti previsionali più complessi da preparare, perché sintetizza tutta la gestione dell’azienda, in quanto non esiste operazione che non abbia un risvolto di cassa e che non richieda perciò la stima attenta di tutta l’organizzazione: è quindi un documento fondamentale, che può dare informazioni preziose all’azienda.  Tuttavia, nel prepararlo, spesso ci si accorge di non disporre di un controllo completo dei propri flussi informativi interni, in particolare di quelli previsionali.

Nel momento in cui un sistema di controllo di cassa viene messo a regime, si inserisce nell’organizzazione un forte elemento di pressione sulla performance. Ad esempio, i venditori, dovendo fare previsioni di incasso più attente, faranno un sollecito di più al cliente; il responsabile degli acquisti darà una previsione più precisa di pagamento; chi deve pianificare il livello di riacquisto delle scorte porrà maggiore attenzione per migliorare la rotazione, ecc.. Si potranno così gestire in modo più mirato tutti i processi interni di generazione di liquidità.

Una buona pianificazione di cassa, soprattutto nelle situazioni di tensione,  permette al management di convogliare le energie sulle attività strategiche, invece di concentrarsi nella gestione di una perenne emergenza finanziaria, effetto del “navigare a vista”. Anche per la gestione del cash esistono sul mercato ottimi strumenti a costi relativamente contenuti, che tuttavia non possono prescindere da stime accurate dei flussi finanziari che, se non opportunamente monitorati, possono saltare per le ragioni più disparate (per un ritardo nelle consegne,  o nell’incasso da un cliente, o nel pagamento di un fornitore, o per un reso e così via).